OSCAR 2015: preferenze e previsioni

Oscar 2015

Dopo 11 mesi eccoci di nuovo vicini alla “Big Night”; infatti gli Oscar 2015 verranno assegnati domenica 22 febbraio. Essendo riuscito a visionare tutti i film principali anche quest’anno voglio cimentarmi nell’indicare le mie preferenze e previsioni per la maggior parte delle categorie (no, anche a questo giro niente documentari). La selezione di quest’annata propone buonissimi film,  incluso quello dell’illustre ripescato Wes Anderson e un paio d’esclusioni (una parziale) clamorose (“Big Eyes” di Burton e, soprattutto, il sottovalutato “Unbroken” della Jolie). Cominciamo dunque (in arancio quelli che, a parer mio, verranno effettivamente premiati):

MIGLIOR FILM: i candidati quest’anno sono otto. “Selma“: sebbene affronti tematiche sociali di sicuro impatto mi pare il più debole del lotto a causa di un certo fastidioso afflato retorico. “Whiplash” è un piccolo film che si guarda con sicuro piacere ma non possiede il “carisma” necessario. “La teoria del tutto” (questo m’è piaciuto parecchio per la sua leggerezza nonostante il “disagio” del protagonista) e “The imitation game“, entrambi biopic, sono ben realizzati e assai interessanti,  ma non vanno oltre “il compitino ben svolto”. “Boyhood” che ho trovato solo carino, deludente quanto a svolgimento della storia, è uno dei due favoriti e ha diversi motivi per sperare nel premio: ha vinto il Golden Globe per il miglior film, è una trovata innovativa ed è piaciuto moltissimo alla critica; però i membri dell’Academy hanno adorato “Birdman“; solido film “di attori” per un pubblico colto e paziente. Credo che il premio andrà  a quest’ultimo. Poi c’è la possibile sorpresa, ovvero il coloratissimo “Grand Budapest Hotel” che, nonostante la sua natura magmatica, potrebbe sparigliare le carte in tavola. Non avendo capito/apprezzato per nulla “Birdman” la mia scelta ricade su una pellicola cui, prima della visione, non avrei dato alcun credito (non amo l’Eastwood regista): “American Sniper“. A tratti ridondante, denso di testosterone stelle e strisce e “duro e puro”, ma che spettacolo! Un biopic vigoroso e “verace” che catapulta lo spettatore in una realtà lontana ma non così’ tanto (vedere l’ultimo attentato in Francia). Denso, teso e antimilitarista. Dalla sua parte ha solo il grande incasso ottenuto negli USA. Essendo stato escluso, inspiegabilmente, dal  lotto “Unbroken“, il mio preferito è:

AMERICAN SNIPER

 

MIGLIOR REGIA: qui la situazione è piuttosto fluida, credo che il riconoscimento andrà a Richard Linklater per i 12 anni di riprese del suo “Boyhood“. Alejandro Inarritu con “Birdman” ha le restanti possibilità di vittoria. Per Morten Tyldum (“The imitation game“) è già un successo essere nella cinquina. Il talentuoso Wes Anderson (“Gran Budapest Hotel“) verrà di sicuro risarcito per il mancato premio al delizioso “Monrise Kingdom” ma in un’altra categoria. Per ultimo il mio favorito: Bennett Miller per l’inquietante e fosco “Foxcatcher“; film girato in maniera impeccabile e dotato di rara tensione emotiva. Il mio preferito:

Bennett Miller per FOXCATCHER

 

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE:  Dan Gilroy ha scritto e diretto il discreto thriller “Nightcrawler“, anche in questo caso il premio consiste nell’essere stato incluso nella cinquina. Più che lui era il protagonista della sua pellicola (J. Gyllenhaal) che ha, ingiustamente, mancato la nomination a favore dello scialbo Bradley Cooper.  Linklater che sarà premiato per la regia o per il film non bisserà anche in questa categoria. Dan Futterman (già nominato anni fa per “Capote“) e Max Frye hanno fatto un ottimo lavoro con “Foxcatcher” ma sono capitati nell’anno sbagliato. Inarritu, Giacobone, Denelaris e Bo potrebbero anche vincere il premio, sotto questo punto di vista “Birdman” è ineccepibile, ma Wes Anderson (terza candidatura come miglior sceneggiatore) e il suo “Grand Budapest Hotel” otterranno la statuetta. Categoria senza prodotti entusiasmanti quindi pure io tenderei a preferire: 

Wes Anderson per GRAND BUDAPEST HOTEL

Grand Budapest Hotel

Grand Budapest Hotel

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALEJason Hall  ha scritto un buonissimo film, “American Sniper”, ma è un novizio, quindi impossibile trionfi. Escluderei la vittoria del riuscito biopic sulla vita del matematico Alan Turing, “The imitation game“, così come quella di Damian Chazelle (anche regista) del gradevolissmo “Whiplash“. La lotta dovrebbe essere tra Anthony McCarten con il suo pregevolissimo “La teoria del tutto” (biopic sulla vita di S. Hawking) e Paul Thomas Anderson, alla sua quarta nomination nella categoria, che ha ridotto per il grande schermo il complesso romanzo di Thomas Pynchon Vizio di forma“. Il premio potrebbe andare a quest’ultimo. Il mio prediletto è:

Anthony McCarten per LA TEORIA DEL TUTTO 

 

MIGLIOR ATTORE: come lo scorso anno (Matthew McConaughey) qui il verdetto è già scritto; l’interpretazione di Eddie Redmayne è impressionante, ha del miracoloso. Il suo Stephen Hawking è di un realismo sconcertante e poi, si sa, i malati terminali, gli affetti da disturbi mentali o fisici fanno molta presa sui votanti dell’Academy. Non comprendo cosa ci faccia qui, per la terza volta consecutiva (sic!), quel pupazzone inespressivo che risponde al nome di Bradley Cooper. Ok, è ingrassato per interpretare il cecchino di “American Sniper“, ma mi pare un merito di poco conto per giustificare la sua inclusione nel lotto dei candidati. Michael Keaton ha offerto un’interpretazione da Actors Studio ma non gli basterà per conquistare l’ambito premio. Benedict Cumberbatch m’ha sorpreso, positiva la sua prestazione in “The imitation game“, gli servirà da trampolino per i prossimi anni (e le future nominations?). Ultimo del lotto,  ma che avrebbe vinto  non vi fosse stato Redmayne nei cinque, il bravissimo Steve Carrell.  Mentre vedevo “Foxcatcher” continuavo a pensare: <<questo è quello che ha fatto “40 anni vergine“, incredibile!>>. Il suo John du Pont è memorabile: oscuro, intenso, “malato”.

Eddie Redmayne per LA TEORIA DEL TUTTO 

Eddie Redmayne

Eddie Redmayne

MIGLIOR ATTRICE: la candidatura a Felicity Jones per “La teoria del tutto” mi pare un tantino esagerata, niente di clamoroso. Reese Whiterspoon fa quel che deve, e anche bene, in “Wild“, ma non rivincerà la statuetta. Ennesima candidatura, la quinta, per la sempre brava Julianne Moore che questa volta, con l’interpretazione di una malata di Alzheimer nello stucchevolissimo “Still Alice“, avrà finalmente la meritata consacrazione (il Golden Globe appena ottenuto è un forte indizio in tal senso). L’elegante Marion Cotillard offre una solida prova nell’ultimo film dei Dardenne, “Due giorni, una notte“, ma purtroppo non sarà sufficiente a farla primeggiare. Per ultima ho lasciato la sorprendente Rosamund Pike che è maturata tantissimo a livello recitativo e per la sua prestazione nel thriller “Gone girl” meriterebbe un riconoscimento. 

Rosamund Pike per GONE GIRL

 

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: la nomination all’eterno Robert Duvall per “The judge” suona molto “celebrativa”;  Ethan Hawke in “Boyhood” e Mark Ruffalo in “Foxcatcher” non offrono nulla di memorabile (al posto di uno dei due avrei inserito Matthew Goode che in “The imitation game” fa proprio una gran figura). Molto bene il redivivo Edward Norton in “Birdman“, ma non potrà nulla contro il severissimo professore interpretato dal formidabile J.K Simmons in “Whiplash“. Forse l’Oscar 2015 più scontato e meritato (insieme a Redmayne) tra tutti quelli che verranno assegnati.

J. K. Simmons per WHIPLASH

 

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: questa è una categoria di non facile attribuzione. Patricia Arquette è la favorita per “Boyhood“; niente da dire,  ottima interpretazione ma Meryl Streep, alla sua diciannovesima candidatura (record di sempre), è sempre insidiosa. Anche la sottovalutata Laura Dern potrebbe avere qualche possibilità, benché il film in cui compare, “Wild“, non sia proprio uno di quelli “attirasimpatie”. Emma Stone è un’altra di quelle attrici che migliora film dopo film e in “Birdman” parrebbe avere trovato la sua cifra artistica definitiva. Keira Knightley: perchè? Che ci fa “manico di scopa” tra le nominate? Non me ne capacito. Nel film dove lei appare, “The imitation game“, il macchinario denominato “Christopher”, costruito per decifrare i codici nazisti, recita meglio di lei!  

Emma Stone per BIRDMAN

Emma Stone

Emma Stone

MIGLIOR FOTOGRAFIA: Emmanuel Lubezki ha vinto lo scorso anno e quest’anno il suo lavoro per “Birdman” non pare nulla di trascendentale. Dick Pope, già vincitore per “L’illusionista” nove anni fa, ha fatto un buonissimo lavoro per il biopic sul pittore  William Turner (“Mr Turner“, anche questo film è stato troppo trascurato). La nomination per il polacco “Ida” è sorprendente e meramente “riempitiva”. Diverso il discorso per il “magico” Roger Deakins, nominato ben dodici volte (senza mai vincere) e scippato lo scorso anno per il gran lavoro fatto per “Prisoners“; “Unbroken” è un gran bel vedere nonché il film più ingiustamente snobbato quest’anno. Credo che l’Academy premierà il collaboratore fisso di Wes Anderson, Robert Yeoman, per il grosso lavoro nella saturazione delle immagini fatto in “Grand Budapest Hotel“.

Roger Deakins per UNBROKEN

 

MIGLIOR SCENOGRAFIA: categoria agguerrita in cui almeno tre pellicole meriterebbero (come lo scroso anno!); credo che la battaglia finale vedrà prevalere nuovamente “Grand Budapest Hotel” ai danni di “Mr Turner” e del mio prediletto “The imitation game” (ottime le ricostruzioni d’epoca). Nessuna possibilità per “Interstellar” e “Into the woods“.  Il mio favorito è:

Maria Djurkovic e  Tatiana MacDonald per THE IMITATION GAME

 

MIGLIORI COSTUMI: la Atwood è candidata con un film poco adatto, “Into the woods”, mentre “Vizio di forma” e “Mr Turner” non spiccano particolarmente. La corsa dovrebbe essere ristretta a due pellicole: “Maleficent” e, ancora una volta, “Grand Budapest Hotel” che si avvale dell’ottimo lavoro della nostra Milena Canonero (già vincitrice tre volte). 

Milena Canonero GRAND BUDAPEST HOTEL

Unbroken

Unbroken

MIGLIOR COLONNA SONORA: doppia candidatura per Alexandre Desplat, sia per “The imitation game” che per “Grand Budapest Hotel“, probabilmente verrà premiato il primo dei due. Debbo invece dire che, a mio parere, il lavoro che spicca maggiormente è quello di Johann Johannsson per “La teoria del tutto“. Non vedo possibilità per “Interstellar” e non capisco la nomination a “Mr Turner” che avrebbe dovuto essere inserito in altre categorie. 

Johann Johannsson per LA TEORIA DEL TUTTO

 

MIGLIOR MONTAGGIO: lotta veramente serrata qui! “Grand Budapest Hotel” parte favorito però “The imitation game” ha diverse possibilità vantando il cinque volte candidato (una vittoria) William Goldenberg al timone. Pure “Boyhood” potrebbe vincere il premio se si innescasse la spirale della pellicola “pigliatutto”. “Whiplash” è ben montato ma non credo abbia l’appeal necessario per poter trionfare. “American Sniper” è quello che ho preferito, stacchi netti e puliti; costruzione alternata realizzata con maestria.

Joel Cox e Gary Roach per AMERICAN SNIPER

 

– MIGLIOR MONTAGGIO SONORO – SONORO – EFFETTI SPECIALI E TRUCCO: credo che nelle prime due categorie si spartiranno i premi “Lo Hobbit” e “Interstellar“. Spero che “Unbroken” possa venir un minimo risarcito, quindi tifo per lui. Per la categoria del trucco il favorito d’obbligo è “I guardiani della galassia” che potrebbe bissare anche negli “Effetti speciali“; difficile credere però che “Capitan America” possa restare a secco.

UNBROKEN e GUARDIANI DELLA GALASSIA

 

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE: l’Academy ha  inaspettatamente  fatto fuori quello che pareva essere il favorito della vigilia, ovvero “The lego movie“, inserendolo, a sorpresa, nella categoria “Miglior canzone originale” (dove vincerà); ciò lascia la strada libera per “Big Hero 6” e “Dragon Trainer 2“, ambedue meritevoli.  Nessuna possibilità per “The Boxtrolls” e “Song of the sea“. L’altra sorpresa è l’inserimento nei cinque dell’ultimo lavoro di casa Ghibli,  il magnifico “La storia della principessa splendente” che porta la firma di Isao Takahata, collaboratore e socio di Hayao Miyazaki. L’avrei inserito anche nella categoria “Miglior film”.

LA STORIA DELLA PRINCIPESSA SPLENDENTE di Isao Takahata 

La storia della principessa splendente

La storia della principessa splendente

OSCAR 2015: preferenze e previsioniultima modifica: 2015-02-19T05:18:05+01:00da baronbodissey
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