5 film vampirici post “Twilight”

Dopo diversi mesi di assenza riesco a postare nuovamente; e cosa c’è di meglio di una bella top 5 di film vampirici? L’immaginario vampirico ha una lunghissima e consolidata tradizione cinematografico – letteraria (forse anche di questo sproloquierò in futuro) che periodicamente  assurge a nuova vita. Dopo diversi anni di oblio l’ennesimo  slancio al genere è stato dato, permettetemi di affermare “involontariamente”, dalla signora Stephenie Meyer. Era la fine del 2005 quando la scrittrice americana pubblicò “Twilight”, primo volume di una saga che sarà vendutissima e che decreterà (ahimè) l’esplosione mondiale del paranormal romance. A seguito dell’incredibile successo planetario dei romanzi nel 2008 è uscito l’adattamento cinematografico di “Twilight”, regia di Catherine Hardwicke. Benché nell’intera saga i vampiri facciano da mero mobilio hanno avuto il merito di rilanciare l’immagine del succhiasangue; scrittori e registi di tutto il mondo han cavalcato l’onda. Quel che mi interessa qui è segnalare 5 opere cinematografiche di buon/alto livello che probabilmente han beneficiato di questo ritorno in auge e han saputo declinare in diversi modi la figura del vampiro. Dovendo effettuare una scelta ho, per forza di cose, lasciato fuori dall’elenco svariare pellicole, alcune perché poco riuscite (“Daybreakers – L’ultimo vampiro”, 2009), altre perchè troppo celebri (“Jennifer’s body”, 2009, con Megan Fox o “Fright night”, 2011, con Brad Pitt, remake di “Ammazzavampiri”, 1985). Ecco i miei 5 film vampirici post “Twilight” (l’ordine è meramente cronologico):

 

Thirst (2009)

Thirst (2009)

1 – Thirst (Bakjwi, 2009) di Chan-wook Park

Uno stimatissimo prete decide, contro il parere dei superiori, di recarsi in Africa per prestarsi a un esperimento per la creazione di un vaccino contro una malattia mortale; nella maggior parte dei casi coloro che si sono offerti volontari sono morti dopo poco tempo. Una volta rientrato a Seul il prete deperisce rapidamente fino a spegnersi ma una trasfusione di sangue lo riporta miracolosamente in vita; da quel momento diverrà una sorta di santone ricercato dai malati più gravi, speranzosi di ricevere la grazia. Peccato che il nostro sia diventato anche un vampiro e che la situazione, una volta conosciuta la bistrattata moglie di un amico d’infanzia, precipiti in un caleidoscopio di situazioni impensabili. Il regista è quel geniaccio di Park Chan-wook (mi piace ricordare che Park è il cognome), fantastico autore ormai ampiamente conosciuto anche in occidente, l’attore principale è il bravissimo Song Kang-ho. “Thirst”, vincitore del premio della giuria al festival di Cannes 2009, è liberamente ispirato a “Teresa Raquin” (1867) di Emile Zola. Park Chan-wook sceneggia e dirige un film blasfemo, bizzarro, sanguinoso, divertente e struggente. Il mito del vampiro diventa il mezzo per parlare delle diverse sfumature dell’amore e della morte. Pellicola complessa, imprevedibile e mai banale.

 

The moth diaries (2011)

The moth diaries (2011)

2 – The moth diaries (id., 2011) di Mary Harron

La trama è facilmente riassumibile in poche righe: in un collegio femminile americano giunge una strana ragazza europea, Ernessa. Costei guadagna le attenzioni di Lucy, migliore amica di Rebecca; quest’ultima inizia a pensare di essere preda di attacchi di gelosia fino a quando un paio di morti sospette non vengono a turbare la vita dell’istituto. Rebecca comincia a ritenere che la misteriosa Ernessa possa essere qualcosa di diverso da ciò che appare… Comincio col dire che questo film è stato da molti massacrato e aggiungo, a mio parere ingiustamente. La pellicola è tratta da un libro omonimo di tale Rachel Klein ma il progenitore vero, quello che rende l’operazione assai interessante, è un altro; ovvero l’affascinante “Carmilla” (1872) di Joseph Sheridan Le Fanu. Chi non conoscesse questo breve romanzo (anticipatore del Dracula di Stoker) è pregato di procurarsene immediatamente una copia. La regia è stata affidata a Mary Harron (proprio lei, la regista di “American Psycho”) e la sua cifra stilistica è  del tutto evidente nella messa in scena degli eventi. Un film posato che regala piccoli brividi incorniciati da una resa visiva e un comparto sonoro degni di nota. Alcuni passaggi sono poco definiti e il finale, forse un tantino sbrigativo, è prevedibile, però l’inquietante sguardo di Lily Cole (Ernessa/Carmilla) si ricorda molto a lungo. Patinato con classe.

 

Only lovers left alive - Solo gli amanti sopravvivono (2013)

Only lovers left alive – Solo gli amanti sopravvivono (2013)

3 – Solo gli amanti sopravvivono (Only lovers left alive, 2013) di Jim Jarmush

Per inquadrare in maniera adeguata questa pellicola, di cui ho già pronta una recensione per un prossimo post, posso usare senza paura un paio di parole che raramente adopero: piccolo capolavoro (di questo inizio secolo). Eve e Adam sono due vampiri centenari e si amano. La caparbia Eve, residente in quel di Tangeri, gode della presenza del vecchio Marlowe; il sensibile Adam, recluso nella sua abitazione di una decadente Detroit, non può che rifugiarsi nella musica che tanto ama; oltre alla musica solo le visite del fidato Ian rompono il silenzio che lo circonda. Il bisogno di vicinanza farà muovere Eve…  Alla regia c’è l’istrionico Jim Jarmusch, re del cinema indipendente, nei ruoli principali la bravissima Tilda Swinton e il sorprendente Tom Hiddleston. Il film è ispirato, intrigante, raffinato, leggiadro e presenta una colonna sonora indovinatissima. Le cadenze sono molto rallentate e contemplative, lontanissime da quelle ipercinetiche delle pellicole a grosso budget. C’è una scena con la scelta di alcuni libri che da sola vale la visione. E poi ha un titolo stupendo! Ricorda, nella cura del dettaglio generale, il cult di Tony ScottMiriam si sveglia a mezzanotte”. Assolutamente un “must see”!

 

Byzantium (2014)

Byzantium (2014)

4 – Byzantium (id., 2014) di Neil Jordan

Due presunte sorelle, Clara e Eleanor (Arterton e Ronan), vagano di città in città finché non s’imbattono nell’impacciato Noel che, invaghitosi di Clara, le ospita nel suo vecchio hotel, il Byzantium. Clara avvia subito un’attività fruttuosa ma i fantasmi del passato torneranno a farsi vivi… La regia è firmata da uno che di vampiri se ne intende, l’esperto Neil Jordan. Questa pellicola porta sullo schermo la vicenda di vampiri “poveri”, non i soliti ricconi aristocratici che siamo abituati a vedere; la sopravvivenza, in uno scenario tanto squallido, è legata al caso. L’interno quasi barocco del Byzantium contrasta con gli esterni: tutto è virato sui colori del grigio ma ogni tanto vi sono esplosioni di rosso intenso. La storia è molto raccolta, come la piece teatrale da cui è tratta, e vi si può respirare il profumo di certe atmosfere anni ’80. Non particolarmente avventuroso ma si gusta fino alla fine. Peccato per il basso minutaggio destinato all’ottimo Sam Riley.

 

A girl walks home alone at night (2014)

A girl walks home alone at night (2014)

5 – A girl walks home alone at night (id., 2014) di Ana Lily Amirpour

Nell’immaginaria città iraniana di Bad City il giovane Arash vive col problematico padre; per un caso fortuito il suo destino prenderà una via inaspettata quando incontrerà la misteriosa e affascinante ragazza del titolo. Lei è una giovane vampira che non esita a uccidere per procurarsi il sangue di cui abbisogna. Questa deliziosa opera prima della giovane regista (qui anche sceneggiatrice), di origini persiane, Ana Lily Amirpour, è girata con una verve e un garbo unici. Il film, un low-budget, è bene ricordarlo, batte bandiera USA ma le maestranze sono quasi tutte iraniane (tra i produttori esecutivi spunta il nome di Elijah Wood). La storia raccontata non è niente di originale ma il modo in cui è presentata risulta intrigante: la scelta di girare in b/n, un’ottima colonna sonora moderna, un’azzeccatissima protagonista e una costante atmosfera cupa e minacciosa sono le carte vincenti. Anche a distanza di svariati giorni tornano in mente diverse sequenze (tipo l’inseguimento della prostituta) e questo è sempre buon segno. Forse il finale non è all’altezza però resta un piccolo gioiellino. Non so per quale motivo nella mia testa continuo ad associarlo a un film con cui  non dovrebbe avere niente a che vedere: l’esuberante “Le lacrime della tigre nera” (2000) di Wisit Sasanatieng.

5 film vampirici post “Twilight”ultima modifica: 2015-07-28T19:38:50+02:00da baronbodissey
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