5 FILM HORROR, non mainstream e a colori, che un appassionato del genere dovrebbe aver visto!

Dando per scontato che un frequentatore del cinema “di paura”, abbia nel proprio carnet di visioni le pellicole maggiormente celebrate (a ragione o torto) e/o famose, come: Halloween, Lo squalo, Profondo Rosso, La notte dei morti viventi, La casa dalle finestre che ridono, Rosemary’s baby, Maniac, L’esorcista, Il seme della follia, Non aprite quella porta, Buio Omega, Scream, Final Destination, Saw, ecc.; quali potrebbero essere 5 titoli che colui che si ritiene un “vero” appassionato dovrebbe aver visto? Tralasciando i film in b/n (di cui mi occuperò pù avanti) e i prodotti più noti al pubblico “mainstream”, ecco una lista, per nulla esaustiva (me ne rendo conto), di 5 pellicole che abbracciano tutto il genere e che, a mio parere, rappresentano una congrua risposta alla domanda:

1 – Un Natale rosso sangue (Black Christmas, 1974) di Bob Clark

Natale, un misterioso maniaco si diverte a fare inquietanti, e confuse, telefonate ad alcune ragazze presenti in un convitto femminile; il guaio è che l’individuo è nascosto nella soffitta dello stabile e a un certo punto avrà bisogno di placare la sua sete di sangue. Un cultissimo proveniente dal Canada, ritenuto uno dei primi slasher della storia. Pur con una pecca logica, il finale è rilevantissimo. Nel cast c’è Margot Kidder, che si vuole di più? (Attenzione: ne è stato fatto un orrido remake nel 2006)

2 – The untold story (1992) di Herman Yau

Direttamente da Hong Kong un famigerato “categoria III” (film per adulti, carichi di erotismo o violenza estrema o riferimenti politici sgraditi). Uno stravagante cuoco diventa, da un giorno all’altro, tenutario del locale ove lavora; la nuova specialità del ristorante? Degli squisiti ravioli di carne… Film costruito con senso del ritmo e giocosità che si regge sulla prestazione fenomenale di Anthony Wong. Ha indignato moltissimi (vedere la scena finale), tanto che nessun paese europeo ha avuto il coraggio di importarlo. Leggendario!

3 – Non violentate Jennifer (I spit on your grave, 1978) di Meir Zarchi

Jennifer (Camille Keaton) sta lavorando alla stesura di un libro e per concentrarsi al meglio lascia New York trasferendosi in un’isolata casa di campagna; ciò che troverà non saranno pace e tranquillità, ma violenza brutale e voglia di rivalsa. Ecco una pellicola fondamentale per il “rape & revenge“, fu disprezzata e ripudiata per la scene di violenza sessuale insistite e urtanti, ma Zarchi ha confezionato un’opera notevole, che non vuole indulgere in modo compiaciuto sulle scene roventi, ma offrire uno spaccato sull’irrazionalità umana.

4 – Slither (2006) di James Gunn

Un meteorite precipita in un bosco presso la piccola cittadina di Wheelsy: un rozzo abitante del luogo, il signor Grant, si avvicina al luogo dell’impatto e uno strano organismo, munito di pungiglione, s’impossessa di lui; tutta la città sarà minacciata da un pericolo “mostruoso”. Costruito su un presupposto fantascientifico, parte come un horror di serie B degli anni ’50-’60 ma, facendo tesoro delle opere visionarie del duo Yuzna-Gordon, sfocia in un gustosissimo splatter onusto di entità singolari e situazioni interessanti. Futuro cult!  

5 – Il ritorno dei morti viventi (The return of the living dead, 1985) di Dan O’Bannon

Potevano mancare gli zombi? Ovvio che no! Certo, questi non sono quelli di Romero, ma ad essi si ispirano omaggiandoli mirabilmente. In un magazzino di materiale farmaceutico e medico sono stipati alcuni fusti metallici contenenti carcasse di zombi che risalirebbero al film di Romero; uno di essi viene aperto liberando nell’aria un vapore tossico che risveglierà i morti del vicino cimitero. O’Bannon (sceneggiatore di “Alien“) realizza un’operazione intelligente ed ironica, pregna di grande freschezza. Il “brains!” farfugliato dagli zombi affamati è diventato leggendario. Nel film è presente la “scream queen” Linnea Quigley. Imperdibile!