“L’ASSASSINIO DI RUE SAINT-ROCH” di Alexandre Dumas padre

Un paio di settimane fa avevo parlato qui di un romanzo poco conosciuto di Alexandre Dumas padre. Con tempismo perfetto i tipi di “Baldini Castoldi Dalai Editore“, in questo mese tanto caldo e propizio per letture leggere, hanno rilasciato, presso le librerie italiane, il breve romanzo giallo “L’assassinio di rue Saint-Roch“. Ma di cosa parla questo libro? Molto semplice: in una casa sita in Saint-Roch, vengono rinvenuti i corpi massacrati di due integerrime signore, chi avrà agito con tanto furore misto a ferocia? La polizia brancola nel buoi, il mistero pare irrisolvibile… 

Il volume, come “La dama dal collier di velluto“, “Giuseppe Balsamo” e “Orrore a Fontenay“, si inserisce in quel tetro filone della narrativa giallo – orrorifica, ramo letterario per il quale Dumas non è per nulla conosciuto. Già questo potrebbe rappresentare motivo di interesse, ma ad esso se ne aggiunge un ulteriore che, vista l’eccezionalità, potrebbe spingere all’acquisto del volume. Dumas che, come la de Stael, amava l’Italia (apprezzava molto anche Garibaldi, che conobbe di persona), vi soggiornò all’inzio del 1860 ed ebbe modo di pubblicare quest’opera, a puntate, sulle pagine del giornale “L’indipendente”, edito a Napoli.

 Ebbene, quest’opera è quasi la fotocopia di un’altra antecedente ad essa, ovvero “I delitti della rue Morgue” di Edgar Allan Poe che data 1841. Quest’ultimo è considerato il primo racconto poliziesco della storia e, osservando le date, il plagio perpetrato da Dumas parrebbe conclamato; ma, c’è un ma… Dumas, all’inzio del suo romanzo, ci racconta di come Poe, in visita nel “vecchio mondo”, venne ospitato a casa sua a Parigi nel 1832 e di come potè leggere di un terribile duplice delitto. Ingegnoso espediente letterario o disputa da consegnare alla critica ufficiale? Peccato non avere un segugio come Poirot a disposizione…