MUSASHI (1935 – 1939)

Questa volta mi sposto in Oriente per incontrare un autore apprezzatissimo da quelle parti (quasi sconosciuto da noi), Eiji Yoshikawa. Tra il 1935 e il 1939 pubblicò, a puntate sull’Asahi Shimbun (il più noto giornale giapponese), un magnifico romanzo storico – avventuroso, “Musashi“.

Musashi.jpgSiamo nel 1600 e Tokugawa Ieyasu, daimyo di Edo (ora Tokyo), diventa Shogun del Giappone sbaragliando gli avversari nella cruenta battaglia di Sekigahara, il Giappone è unificato, comincia un periodo che durerà più di 250 anni. Da questo punto, proprio sul campo di battaglia ormai silenzioso, iniziano le avventure di Takezo (che mutò successivamente nome in Musashi), ronin (samurai senza padrone) vagabondo che farà della ricerca della “Via della Spada” lo scopo della sua vita.

E’ un romanzo fedele alla storia il più possibile, ricolmo di avventura, di coincidenze incredibili (funzionali allo svolgimento), di combattimenti intriganti e variegati personaggi (tutti realmente esistiti)… Chi ama l’Oriente, il Giappone, i Samurai e il loro codice di comportamento, i concetti di onore e rispetto, gli usi e i costumi, la storia, non può assolutamente lasciarselo scappare. In più scoprirete cos’è una “obi“, cosa sono gli “hakama” e di quanto il Giappone sia ricco di “criptomerie“.

Certo, c’è anche l’amore, affrontato in modo lieve e pudico, nel massimo rispetto di quello che erano i codici del tempo. Sono convinto che ogni giapponese ami accostare se stesso alla figura del leggendario Musashi Miyamoto (il più grande guerriero della storia del paese del sol levante, provetto samurai dalla doppia spada, ma anche pittore e scrittore) simbolo di dedizione e forza di volontà; leggere questo volume significa fare un passo verso la comprensione dell’essenza del Giappone di oggi.

 

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Personalmente più di Musashi ho apprezzato (e tifato per) l’intrigante rivale, Sasaki Koijro, uomo spavaldo, sicuro di sé, ma leale. Lo stile è secco ed essenziale, i manierismi sono banditi, le descrizioni efficaci ed i discorsi diretti sempre gradevoli. La varietà di situazioni e personaggi è tale che l’interesse resta sempre desto e le scorrevoli pagine vengono divorate avidamente. 

Piccoli appunti negativi: nel finale forse si accumulano troppi personaggi secondari di cui subito si dimenticano i nomi; Otsu, l’innamorata di Musashi si comporta in maniera molto fastidiosa; se Yoshikawa avesse eliminato lei e la spocchiosa, nonché anziana, Osugi il romanzo sarebbe stato perfetto. Musashi 2.jpg

Tutto è molto piacevole, la traduzione è buona (l’edizione più recente è quella della Rizzoli, nella collana “Superbur“) salvo alcuni orribili strafalcioni di natura colloquiale trovati qua e là: “Non mi minchionare” – “Non fare lo gnorri” – “Fa su le tue robe“; dubito che ci si esprimesse così nel Giappone del 1600.

 

Musashi” è il classico romanzo che invece di 900, si vorrebbe avesse 9000 pagine! Musashi Miyamoto, Gonnosuke, Otsu, Takuan, Iori, Daizo, Matahaci, Jotaro, Koetsu, Akemi, Sasaki Kojiro, troveranno indubitabilmente un posticino ove stabilirsi nel vostro cuore. Sulla vita di Musashi Miyamoto esiste anche un ottimo manga di Takehiko Inoue, edito in Italia da Planet Manga (Panini Comics), intitolato “Vagabond“. 

 

 

MUSASHI (1935 – 1939)ultima modifica: 2013-09-13T00:09:00+02:00da baronbodissey
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