LA COLLINA DEI CONIGLI (1972)

La collina dei conigli.jpgIl noto scrittore Michael Moorcock ha affermato: “Il fantasy inglese è fatto di storie di conigli, scritte da conigli, per un pubblico di conigli“, beh, dopo aver letto, qualcosa come venti anni fa, “La collina dei conigli” di Richard Adams, posso asserire che aveva ragione, in ognuno di noi c’è un piccolo coniglietto. Ultimamente, a seguito di una chiacchierata con amici, mi sono reso conto che il romanzo in questione (il cui titolo originale è “Watership Down“, 1972), pur avendo venduto, ad oggi, qualcosa come 50 milioni di copie, non sia famoso tanto quanto avevo sempre immaginato; questo è il motivo per cui l’ho prescelto per questa sezione.

Adams, che raccontava questa storia alle figliolette infanti, catapulta il lettore in mezzo alle vicende di un variegato gruppo di coniglietti alla ricerca della terra promessa (la Watership Down del titolo inglese), il loro percorso sarà costellato da mille difficoltà, sorprese, emozioni e situazioniLa collina dei conigli, Richard Adams, Moscardo limite. Moscardo, Argento, Quintilio, Vulneraria e Campanula, questi alcuni dei nomi dei coniglietti protagonisti, sono indimenticabili; su di essi Adams ha compiuto un’opera di “antropomorfizzazione”: possiedono un linguaggio peculiare (lapino), miti e poesie. Ogni componente del gruppo possiede connotazioni umane ed è sontuosamente descritto, chiunque potrà trovare un coniglio affine a sé. La storia si snoda fluida e deliziosa, le avvincenti avventure fanno palpitare, varia situazioni danno da pensare; le pagine giacciono lì immobili e chiedono, ammiccanti, d’essere divorate, operazione a cui il lettore non potrà sottrarsi. Un calderone d’inaspettate emozioni accompagnerà noi e i coniglietti alla ricerca della libertà e del proprio essere (romanzo leggibile come lunghissima favola, ma anche come pungente analisi della società contemporanea). Impossibile non affezionarsi ai variopinti protagonisti e alle loro vicende, quando si giunge al finale si è tristi, perché di libri del genere non ce n’è mai abbastanza e questi incredibili coniglietti rimarranno per sempre nella mente e nel cuore…

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Epopea adorabilmente avventurosa, connotata da intelligenza, delicatezza e arguzia, a mio parere assolutamente imprescindibile (soprattutto per un pubblico alle soglie dell’età adulta); piccoli protagonisti per un grande capolavoro. La Bur ha pubblicato una magnifica edizione del volume (la copertina è quella nell’immagine centrale) sei anni fa. Ne è stato tratto un discreto film d’animazione datato 1978.

LA COLLINA DEI CONIGLI (1972)ultima modifica: 2013-10-20T02:32:00+02:00da baronbodissey
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