Cinema: il MEGLIO e il PEGGIO del 2013 – part 2

Spero di riuscire a portare a termine il blocco dei peggiori del 2013 nonostante gli enormi problemi che mi sta dando WordPress (continua a segnalarmi una fantomatica “connessione persa” mentre sto scrivendo, cosa che mi impedisce di salvare il lavoro fatto). Dunque, in questa seconda parte vorrei inserire i film che ho trovato pessimi o non molto riusciti o che sono andati al di sotto delle mie aspettative. Per non sparare troppo sulla “Croce Rossa” mi sono auto – limitato nell’inserimento dei titoli italici, sarebbe stata una strage.

 Il cacciatore di giganti

Il cacciatore di giganti: Singer è un regista che, normalmente, ci sa fare ma stavolta è incappato in un errore di valutazione: pensava di poter girare come voleva, invece ha dovuto sottostare ai dettami della casa di produzione che ha investito tanti soldoni (195 milioni di dollari). I toni cupi che avrebbe voluto inserire sono appena accennati mentre la consueta storia d’amore zuccherosa inghiotte e rovina il tutto. Ma il punto che m’ha lasciato più interdetto è: dove sono i giganti? Bocciato. Studio illegale di Umberto Carteni: ce n’era veramente bisogno? Tratto dall’omonimo racconto di Federico Baccomo vede Fabio Volo come protagonista principale calarsi nei panni di un avvocato in crisi. Stolida, pleonastica e banale commedia amorosa. Bocciato. Le streghe di Le streghe di SalemSalem: Rob Zombie che hai combinato? Capri, apparizioni, lordure, croci, megere e psichedelia. Un guazzabuglio insensato, per una storia che non va da nessuna parte e lascia basiti per la poca chiarezza delle esigue idee impiegate. Ho apprezzato giusto l’omaggio a Fulci. Che Zombie sia un fuoco di paglia? Bocciato. After Earth: lui, M. Night Shyamalan, non m’è mai piaciuto, l’ho sempre ritenuto la più grande bufala degli anni 2000. Questa volta s’è trovato a dover mettere la sua mediocrità al servizio di Will Smith, qui in veste di produttore, soggettista e attore non protagonista; zelante papà, ansioso di lanciare la carriera del figlioletto Jaden. Il risultato? Un disastro. Una pellicola fantascientifica piattissima dove l’ingenuità narrativa si misura col vuoto pneumatico. Non riesce nemmeno a intrattenere, dopo dieci minuti lo si vorrebbe già finito. Bocciatissimo. Bianca come il latte, rossa come il sangue: tratto da un insulso romanzo di Alessandro D’Avenia e diretto da Giacomo Campiotti (tristemente noto per scialbi sceneggiati TV). Da un libro ignobile, un film ignobile: il frusto stereotipo mocciano con aggiunta di una bieca tragedia strappalacrime. Imbarazzante e lesivo dell’intelligenza dello spettatore. Il tutto è ripreso con taglio televisivo e coadiuvato da una colonna sonora indecente. Anche questo bocciatissimo e peggior film italiano. Elysium: ancora fantascienza (anno ricco per questo genere) per il classico film che poteva essere ma non è! Regia e sceneggiatura sono quelle del promettente Neill Blomkamp (District 9). Buona l’idea di fondo, ma sviluppata in maniera pessima. Il contrasto tra benestanti e poveracci è solo accennato e nell’ultima parte la narrazione sfocia in una stolida cagnara. Mille incongruenze e il finale alla Armageddon gli nuocciono gravemente. Bocciato. L’uomo d’acciaio: il film di COC_UD_5111_Hauptplakat4_RZ_1_300dpi_700Zack Snyder non m’ha proprio convinto, si dilunga dove non dovrebbe e taglia dove dovrebbe allungarsi; è troppo confuso, pomposo, farcito di pleonasmi. Lo spiegone piazzato nei primi quindici minuti lo appesantisce notevolmente. Poco credibile e senz’anima. Si salva solo un magnifico Michael Shannon (miglior attore contemporaneo?). Bocciato. Upside down: tale Diego Solanas (che sceneggia e dirige) ha un’idea geniale; inserire una storia d’amore in un contesto fantascientifico. Cosa c’è che non va? Che il film avrebbe potuto svolgersi a Topolinia, Gotham City o in Transilvania, poiché lo sfondo fantascientifico rimane abbozzato a favore del pubblico adolescenziale riversatosi nelle sale unicamente per assistere alla melassosa e insipida storiella amorosa. Vicenda amorosa costruita sugli stereotipi più triti e insopportabili. Forse sarebbe ora di dire basta a prodotti come questo, furbi e avvilenti. Forse è questo il peggiore prodotto dell’anno. Bocciato con infamia.

Michael Shannon

Michael Shannon

Citazioni sparse: “Tulpa” di Federico Zampaglione mi ha deluso; dopo il buon “Shadow” mi aspettavo ben altro, invece il livello è sceso di molto, forse anche per colpa della pessima interpretazione della sua insaziabile mogliettina (Claudia Gerini). “Beautiful Creatures”: giovani maghetti e tanto miele per questo annunciato blockbuster; decisamente debole e poco interessante. “Non ci indurre in tentazione”: italico pasticciaccio massacrato anche dalla critica (stranamente), non merita più di una riga. “The canyons”: il film scandalo con la Lohan e il pornodivo James Deen mi ha convinto a metà. La sceneggiatura è quella di B.E.Ellis ma pare fiacca, priva di slanci. Colonna sonora è da urlo. “Holy motors“: qualcuno ha gridato al capolavoro, io non ho ben capito dove Carax volesse andare a parare. Un paio di episodi sono buoni (c’è un delizioso omaggio musicale a Godzilla), pure il finale, ma il resto? Mi deve essere sfuggito qualcosa…

Cinema: il MEGLIO e il PEGGIO del 2013 – part 2ultima modifica: 2013-12-30T02:31:39+01:00da baronbodissey
Reposta per primo quest’articolo
Questa voce è stata pubblicata in Cinema e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.