Ci siamo, la “Big Night” è alle porte, gli Oscar 2014 verranno assegnati tra poche ore. Avendo visionato tutti i film principali mi parrebbe simpatico provare a buttare giù le mie preferenze e previsioni per quasi tutte le categorie (no, documentari e film d’animazione no). La linea generale adottata nella selezione di quest’anno mi pare sia “film americani per un pubblico americano” sebbene in un paio di casi il respiro dei temi trattati abbia uno spettro molto ampio. Cominciamo dunque (in arancio le previsioni):
MIGLIOR FILM: i candidati, com’è ormai consuetudine, sono molti, non tutti meritevoli. “Philomena” e il Capitano Phillips mi paiono finiti qui per puro caso; il lupo di Di Caprio è un bello spettacolo ma sa “di già visto”; “Gravity” mi pare ampiamente sopravvalutato e credo che nemmeno l’Academy lo prenderà in seria considerazione; “Nebraska” è un film delizioso ma non possiede grande respiro; “American Hustle” è divertente e girato magnificamente ma manca della scintilla decisiva; “Dallas Buyers Club” è un’opera importante e ricalca una storia vera riportata in maniera incisiva ma per il miglior film non credo sia adatto, quantomeno io gli ho preferito altro. Ho adorato “Her“, film geniale e visivamente intrigantissimo, ma i temi affrontati in “12 anni schiavo“, la discriminazione razziale e la tratta degli schiavi, sono ancora troppo attuali e la pellicola, sebbene soffra di eccessiva lunghezza, serve in maniera eccelsa allo scopo. Credo che “Dallas Buyers Club” sarà il premiato. Inconcepibile che “Saving Mr. Banks” non sia stato inserito in questa e in altre categorie maggiori. Il mio preferito:
12 ANNI SCHIAVO
MIGLIOR REGIA: qui sono in difficoltà, non saprei quale sarà il prescelto dall’Academy; credo che alla fine il riconoscimento sarà per Steve McQueen e il suo “12 anni schiavo” (visto che non credo sarà premiato come miglior film). Per quanto mi riguarda tenderei a scartare Payne e Cuaron, quindi resterebbero Scorsese e David O. Russell. “American Hustle” ha un paio di passaggi memorabili e personaggi che rimangono impressi; “The wolf of Wall Street” è a tratti eccessivo ma scivola via che è un piacere,uno Scorsese veramente in forma. Il mio preferito:
David O. Russell per AMERICAN HUSTLE
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: Bob Nelson (“Nebraska“) ha ideato un delicato “road movie” e credo se la giocherà con il duo Russell & Singer (“American Hustle“) per il premio. Quest’ultimo potrebbe avere la meglio. Non vedo possibilità per “Dallas Buyers Club“. Per quanto mi riguarda le sceneggiature “fortissime” sono due: quella di Woody Allen per il brillante “Blue Jasmine” e quella dell’immaginifico Spike Jonze per “Her“. Ho amato “Her“, il “Se mi lasci ti cancello” di questo decennio e sarebbe un delitto se la giuria non l’avesse premiato!
Spike Jonze per HER
Her
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: qui i giochi sembrerebbero più semplici, l’Academy andrà dritta su John Riley per “12 anni schiavo“. Escluderei “Before Midnight” e “Philomena” che mi sono sembrati poca cosa e andrei su uno tra Billy Ray “Captain Phillips – Attacco in mare aperto” e Terence Winter che, partendo da un materiale derivativo, ha costruito una buonissima storia.
Terence Winter per THE WOLF OF WALL STREET
MIGLIOR ATTORE: a mio parere qui il verdetto è già scritto, “braccio corto”, al secolo Matthew McConaughey, vincerà la sua prima statuetta. Io invece sono combattuto: Chiwetel Ejiofor ha svolto il “compitino” e credo sia stato inserito solo per “par condicio”; Di Caprio ha fatto un buonissimo lavoro ma non ha “osato” (è il suo difetto maggiore, non osa mai!); Bruce Dern è adorabile ma è capitato nell’anno sbagliato. McConaughey ha azzeccato l’interpretazione della vita (come fu per Nicolas Cage in “Via da Las Vegas“) ma se la vede con un Christian Bale fantastico. Amo le mutazioni del corpo e il panzone truffatore di Bale è incredibile (vedere la prima scena per credere).
Christian Bale per AMERICAN HUSTLE
Christian Bale
MIGLIOR ATTRICE: immagino che io e l’Academy avremo una coincidenza riguardo la premiata in questa categoria. A Meryl Streep darei la statuetta ogni volta che recita ma quest’anno ha poche possibilità, forse perché invischiata in un film poco riuscito (il peggiore in assoluto tra tutti quelli che ho visionato). Per Judi Dench (“Philomena”) vale lo stesso discorso, grande attrice ma nominata solo per tributarle un ennesimo omaggio. Sandra “Miss Detective” Bullock è, per quanto mi riguarda, un mistero: cosa ci fa qui??? Avrei inserito Emma Thompson per “Saving Mr. Banks” o Scarlett Johansson per la voce in “Her” (anche se l’Academy non prevede una candidatura del genere). Amy Adams in “American Hustle” fa il suo ma c’è qualcun’altra che merita di più in quel film; ovvero l’ineccepibile e aristocratica Cate Blanchett, in “Blue Jasmine” pare più reale della realtà tanto è brava.
Cate Blanchett per BLUE JASMINE
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Barkhad Abdi per il Capitano Phillips suona come una candidatura riempitiva; non mi capacito di come abbiano potuto nominare “pupazzone” Bradley Cooper, “American Hustle” è un “film di attori” e lui è decisamente in peggiore! Avrei inserito il sontuoso Jeremy Renner al suo posto! Michael Fassbender versione schiavista offre una prestazione maiuscola (è il primo degli attori protagonisti di cui ho visionato il film) ma poi ho tanto apprezzato la prova dello svarionatissimo Jonah Hill; quest’ultimo se la giocherà con Jared Leto che, in “Dallas Buyers Club“, interpreta la parte di un convincentissimo tossico transessuale. Il suo ruolo è indimenticabile, spero e credo, che anche l’Academy lo riconoscerà. Sarebbe un meritato premio a un uomo nato come musicista sex symbol ormai divenuto poliedrico e solido attore.
Jared Leto per DALLAS BUYERS CLUB
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA: anche questa è una categoria di non facile attribuzione. Lupita Nyong’o ha già avuto un premio con la candidatura (anche se gli ultimi sondaggi la danno favorita). Sally Hawkins non m’è parsa interpretare un ruolo da statuetta e Julia Roberts pagherà il fatto di far parte di un film brutto. Dopo aver visto “American Hustle” avrei scommesso su Jennifer Lawrence come sicura vincitrice, veramente brava; in seguito ho ammirato la signora June Squibb fornire una grande prova, con almeno una scena indimenticabile (quella al cimitero) in “Nebraska” e mi sono venuti alcuni dubbi. L’Academy premierà la Squibb perché la Lawrence non può vincere un secondo Oscar a soli 23 anni.
Jennifer Lawrence per AMERICAN HUSTLE
Jennifer Lawrence
MIGLIOR FOTOGRAFIA: “Nebraska” ha un bianco e nero che più che esaltarlo lo danneggia, quindi no. L’ottimo “A proposito di Davis” è stato inserito nella categoria sbagliata. Deakins è un mago e “Prisoners” è un bel vedere. Temo che, scandalosamente, l’Academy premierà “Gravity” snobbando il serico “The Grandmaster” che meriterebbe alla grandissima. Una pellicola pregna di mmagini che ispirano sogni angelici.
Philippe Le Sourd per THE GRANDMASTER
MIGLIOR SCENOGRAFIA: categoria agguerrita in cui almeno 3 pellicole meriterebbero; credo che la battaglia finale vedrà prevalere “Il grande Gatsby” ai danni di “American Hustle“. Il mio favorito è, ovviamente, un altro (gli interni sono qualcosa di imperdibile e gli squarci di città sono ammalianti):
Barrett & Serdena per HER
MIGLIORI COSTUMI: anche qui credo il discorso sia il medesimo fatto per la scenografia; “La donna invisibile” e “12 anni schiavo” non hanno possibilità. Stavolta “Il grande Gatsby” potrebbe lasciare strada ad “American Hustle” (se gli americani possono accontentare tutti non si tirano di certo indietro). Anche stavolta il mio prediletto è un altro poiché, se non si assegna il premio a Grandmaster qui, in quale categoria glielo si dovrebbe dare?
William Chang Suk Ping per THE GRANDMASTER
The Grandmaster
MIGLIOR COLONNA SONORA: quella di “Philomena” non so come mai sia stata inserita; mentre a sir John Williams la candidatura spetta di diritto benché sia dovuta a un film mediocre (“The book thief”). La singolar tenzone vede due contendenti accreditati al massimo livello: “Gravity” e “Her“. Debbo ammettere entrambe assolutamente meritevoli. L’Academy, per un motivo diverso dal mio (per dare almeno un contentino al film di Jonze), premierà:
Butler & Pallett per HER
MIGLIOR MONTAGGIO – MIGLIOR MONTAGGIO SONORO – SOMORO – EFFETTI VISIVI: credo che in queste categorie, quelle tecniche, il vincitore sarà sempre il medesimo, “Gravity“. Forse qualche possibilità per “American Hustle” nel montaggio.
MIGLIOR FILM STRANIERO: l’Academy ha, incomprensibilmente e inaspettatamente, fatto fuori nei turni precedenti due film ottimi; il leggiadro “The Grandmaster” di Wong Kar-wai e l’importante “Il passato” di Farhadi (il vincitore morale di molti critici). Questo ha spianato la strada a Sorrentino e alla sua “Grande Bellezza“. Ma c’è un ma: il documentario cambogiano è poca roba; il film belga è più che discreto ma nulla più; non ho visto il palestinese “Omar” quindi non so dare un giudizio; il problema arriva col danese, ovvero “Il sospetto” di Thomas Vinterberg. Ci si aspetta una vittoria di Sorrentino ma la pellicola che vien dalla Danimarca è splendida, spietata, di un realismo angosciante; a mio parere un capolavoro di rara ferocia. L’Academy sarà abbagliata dall’estetica italiana o dalla concretezza nordica?
IL SOSPETTO di Thomas Vinterberg
Il sospetto – Mads Mikkelsen